Dopo un weekend passato a riposare (o a lavorare? Stakanovista!) in compagnia di amici, parenti o famiglia, arriva sempre, puntuale, il lunedì. Non c’è scampo. Sveglia, doccia, caffè e via, dritti all’ufficio per un’altra settimana di lavoro tra consegne, scadenze, colleghi e clienti. La grigliata della domenica è già un ricordo, serve trovare una soluzione per superare il trauma del ritorno in ufficio.
Cambiare schema
Bisogna cambiare schema, rinnovare il rito del mattino senza stravolgerlo dal momento che, comunque, la destinazione finale rimane sempre l’ufficio, la doccia resta imprescindibile e la sveglia non ce la può togliere nessuno. L’unico momento che possiamo perfezionare, quindi, è quello del caffè, vera carica per la nostra giornata.
Vogliamo un caffè che sia buono e di qualità. Ce lo meritiamo, visto il poco tempo che abbiamo a disposizione prima di partire con i nostri impegni quotidiani. Di solito carichiamo la moka – a volte già la sera prima per risparmiare tempo – la mettiamo sul fuoco e, in attesa che esca, finiamo di sistemarci. Ci abbottoniamo con cura la camicia, indossiamo i pantaloni casual – magari questi (link prodotto) – e ci versiamo la nostra tazzina di caffè prima di uscire.
Alcuni di noi, meno affezionati alla moka, preferiscono il caffè espresso della macchinetta. L’iter cambia poco, in compenso il caffè è pronto in pochi secondi ed è “come quello del bar”, come scrivono sulla confezione. A prescindere da quale sia quella che preferiamo, questi due modi di interpretare il caffè non sono le uniche strade percorribili. C’è sempre una terza via, quella dell’innovazione. E no, non è il caffè solubile. Stiamo parlando della Caffettiera Chemex.
La “terza via”: il caffè tostato con la Chemex
Esiste una caffettiera diversa da quelle a cui siamo abituati, che non è di metallo e non ha bisogno di essere messa sui fornelli. È la caffettiera Chemex, un modo innovativo e diverso di preparare il caffè. Dobbiamo la sua invenzione a Peter J. Schlumbohm, un designer tedesco che nel 1941 ha pensato a una caffettiera che unisse insieme il gusto del caffè, l’apporto di caffeina e il design minimal e d’impatto.
Inizialmente, la caffettiera Chemex non era stata notata da molti, così Schlumbohm aveva cercato di farla conoscere attraverso inserzioni pubblicitarie, esposizioni internazionali di design e trade shows. Regalava la sua caffettiera a persone importanti e famose, nella speranza che queste facessero in qualche modo da testimonial al suo prodotto – oggi diremmo che stava ancora costruendo il suo brand attorno al prodotto. In questo modo la caffettiera è diventata, negli anni, un’icona, fino ad essere esposta al MoMa di New York, dove Schlumbohm ha vissuto. Un vero successo.
Com’è fatta la Caffettiera Chemex
Innanzitutto, la caffettiera Chemex è fatta interamente di vetro, un materiale elegante e non poroso, così da preservare al massimo le qualità del caffè. L’unica eccezione sta nel manico, che di solito è di bambù per isolare il calore e non bruciarsi le mani. La forma è a metà tra un’ampolla e un decanter – gli appassionati di vino capiranno a cosa mi riferisco – e il design è molto basico ma allo stesso tempo sofisticato. La ricercatezza di questo oggetto sta nell’essere totalmente privo di marchi, spoglio di qualsiasi dettaglio superfluo, e nelle forme semplici ed equilibrate.
Per fare il caffè con la caffettiera Chemex il procedimento è semplicissimo. Servono 30 grammi di caffè macinato grosso per ottenere due tazze, si utilizza un classico filtro di carta e, dopo averci messo dentro il caffè, ci si versa l’acqua e si aspetta che il caffè passi al fondo di questa specie di clessidra.
Un caffè meno denso, ma più forte e “di stile”
Il caffè ottenuto con la Chemex è diverso, di qualità superiore. Non ha niente a che vedere con il caffè solubile, è meno denso della moka e meno forte al palato rispetto all’espresso. Il gusto è ottimo, si possono apprezzare tutti gli aromi del caffè, essendo macinato grosso e poco lavorato.
Forse la preparazione è più lenta, ma questa potrebbe essere un’occasione per prendersi un paio di minuti in più prima di partire con il tran tran quotidiano. Il punto forte del caffè tostato preparato con la Chemex, però, è l’alto tenore di caffeina – circa il 20% in più di un espresso! – Inoltre, i benefit in termini di carica a inizio giornata e di impatto visivo non hanno paragoni.
(Vogliamo mettere il confronto con la moka annerita o con l’anonima macchinetta del caffè, con cialde, acqua da riempire e tutto il resto?).
Se pensiamo di migliorare qualcosa nel nostro warm-up quotidiano – e forse dovremmo, innovare non guasta mai! – la Chemex potrebbe essere un ottimo investimento. E poi, diciamocelo, investire nel design e nella qualità sempre la cosa giusta da fare.