Con i termini “Kaki” e “Chino” si definisce un particolare tipo di pantaloni di cotone dai colori terrosi. La loro origine è secolare è per individuare il momento in cui sono nati bisogna andare indietro fino ai tempi delle colonie dell’impero britannico. Per questo i Chino sono dei pantaloni ricchi di storia: adottati prima dall’esercito inglese e successivamente da quello americano, hanno rappresentato un’icona di stile nell’immaginario del Novecento. Il loro nome, però, ha un’origine spagnola e si riferisce alla Cina. Insomma, una storia globale.
1. Origine
I Chino per come li conosciamo oggi nascono da un ragionamento semplice e logico allo stesso tempo in ambito militare. Durante le prime campagne coloniali in India l’impero britannico schierò, inizialmente, il proprio esercito con le classiche divise militari rosse. Queste, però, non erano congeniali a un luogo come l’India, i cui colori del paesaggio li rendevano facili obbiettivi per il nemico. Per questo motivo una nuova divisa venne studiata sul luogo e colorata della tonalità della sabbia locale. così che si mimetizzasse durante le operazioni di occupazione. Questo colore prese il nome di “Khaki”, dalla parola persiana che significa polvere; e ha dato il nome anche al pantalone stesso in certe sue varianti che sono arrivate fino a noi.
2. Sviluppo
L’esercito degli Stati Uniti iniziò a dotare di uniformi Khaki i soldati che erano di stanza nelle Filippine durante la guerra Ispanico-Americana alla fine dell’Ottocento. D’apprima del consueto colore beige, poi anche nelle diverse versioni mimetiche a seconda della zona di utilizzo. Da questa guerra l’origine del nome “Chino”, una deformazione del modo di dire spagnolo “pantalones chinos” che sta per “pantaloni cinesi”. Queste uniformi, infatti, erano prodotte in Cina, pensate per essere leggere e comode essendo destinate a regioni calde e soleggiate.
3. Hollywood e Hipsters anni 50
I Chinos entrarono a far parte del guardaroba maschile in generale quando i soldati dell’esercito che militavono nel pacifico nella seconda guerra mondiale rientrarono in patria e continuarono a utilizzarli anche come abiti civili. La popolarità di questo capo raggiunse l’apice quandso divenne uno dei simboli della subcultura hipster degli anni Cinquanta americani. Erano una folta schiera di ragazzi dell’epoca amanti del jazz (in particolare del bepop), che adottavano uno stile di vita simile a quello degli artisti che seguivano per abbigliamento, modo di parlare, e filosofia.
4. Diffusione grazie al Preppy
Avete presente Steve Mc Queen nel film “La grande fuga”? I pantaloni che indossava in quell’occasione e l’outfit che sfoggia per tutto l’arco del film sono un classico esempio dello stile preppy, una moda che ha fatto scuola per anni. Il fit asciutto e il classico risvolto rendeva i chinos uno dei capi chiave dell’abbigliamento uomo in stile inglese. Il colore classico, in onore della loro storia, è sempre stato il kaki, ma venivano indossati anche in altre versioni. Nel giro di poco tempo, quindi, diventarono parte integrante del look preppy americano, tipico della East Coast degli anni Ottanta.
5. Il Chino Oggi
Oggi il Chino è ancora uno dei pantaloni più usati e apprezzati in tutto il mondo per via del suo stile unico e inconfondibile e della sua comodità. Non a caso viene spesso associato al jeans come semplicità di uso, pur restando più elegante e smart. Il Chino moderno non ha dettami di utilizzo: si può portare con o senza risvolto, più o meno aderente. Ciò che conta è che si tratta di un capo di abbigliamento fuori dal tempo, che ha resistito al cambiamento adattandosi ai tempi e alle persone che lo hanno indossato. E continua a farlo ancora oggi, sempre con un occhio di riguardo allo stile.
6. Il Nostro Chino