Ferragosto è alle porte e, come ogni anno, tocca prepararsi alla grigliata (o anche solo all’idea di grigliata, che è già abbastanza). Per molti è un rito, per alcuni una scocciatura, per altri ancora è semplicemente un’occasione come un’altra per stare insieme agli amici o alla famiglia.
Noi di Tela Blu siamo ufficialmente – e, aggiungo, finalmente – in ferie. Prima di partire ognuno per le sue mete (alla fine ho seguito il consiglio di Giulia, ovviamente), abbiamo deciso di trovarci carini come siamo per una grigliata aziendale. Roba per pochi, nel senso che molti erano già partiti per destinazioni esotiche e avventure dall’altra parte del mondo. Ci siamo ritrovati in otto a casa di Edoardo e dalle quattro del pomeriggio abbiamo iniziato quella che, secondo me, è la grigliata perfetta.
Ma come si fa la grigliata perfetta? Noi di Tela Blu abbiamo pensato di reinventare la grigliata tra amici, cercando di ottenere il giusto mix tra carne-fin-sopra-le-orecchie e il comfort di una cena fatta come si deve. Eccoti i nostri consigli:
- Location
La location non deve essere casuale. Certo, il verde pascolo è sempre molto suggestivo – finché si è da soli. Quando poi ci si trova in un parco invaso da famiglie, cani e altri animali strani (per esempio, i bambini), ecco che il pascolo non è più così allettante. Consigliamo invece un posto tranquillo, magari con un tavolo abbastanza ampio da tenere le stoviglie e i vassoi, che sia all’ombra e non esposto al fumo della griglia. La carne va affumicata, gli ospiti no. - Preparazione
Tutte le cose fatte bene richiedono preparazione. Come mai le costine non si staccano mai bene dalle ossa? Come mai la carne a volte è stopposa o insipida? Perché cucinare la carne è una scienza esatta, non un’improvvisata della domenica. Bisogna marinarla con le spezie, “massaggiarla” come dice Cione, e poi lasciarla riposare in frigo. Questo processo è indispensabile per ottenere una cottura più semplice e soddisfacente. - Non solo carne
Una grigliata di carne che abbia solo carne è un fallimento a livello culinario. Proprio così. Peperoni verdi, gialli e rossi, assieme a qualche pomodorino e magari dell’insalata non guastano mai. Se poi sei proprio estroso, puoi lanciarti nella zucca estiva con crema di ricotta e qualche bruschetta sfiziosa. Danno colore alla tavola e ai piatti, rinfrescano il palato e poi “sono salutari”. No, ok, quest’ultima non interessa a nessuno. In fondo stiamo facendo una grigliata, giusto? - La griglia
Se si chiama grigliata, un motivo ci sarà. La griglia deve essere calda il giusto. Non troppo poco, né troppo. Il giusto. Inoltre, è consigliabile evitare la carbonella (è chimica, bleah). Per usare la legna per fare la brace, però, occorre iniziare a fare il fuoco almeno 2-3 ore prima. Quando poi avrà raggiunto la giusta temperatura, potrai iniziare a grigliare come si deve. - La scelta della carne
Alla nostra grigliata aziendale – che poi equivale a dire “grigliata tra amici” – abbiamo optato per la linea dura. BBQ ribs (costata di maiale) e bistecche T-bone cotte alla griglia e servite al sangue. A completare il quadro, due rotoli di salsicce cotte a puntino, per chi proprio non può farne a meno. La scelta della carne è basilare, perché è la base della grigliata. Se dovete fare economia, ecco, non fatela sulla carne. - La scelta della birra
Ho scritto birra. No, non “bibite”. No, non vino. Birra. Durante una grigliata estiva, a meno che non sia per ragioni d’età o per motivi di salute, è impensabile bere qualsiasi altra cosa che non sia birra. Bere vino con quel caldo, poi, è un atto quasi criminale. Esistono tanti tipi diversi di birra: chiara, scura, doppio malto, leggera, strong ecc… Per questo non esiste grigliata che non abbia, come minimo, un pari ammontare in termini di volumi tra carne e birra. Stiamo parlando della grigliata perfetta, non di una riunione del circolo dei pensionati. - La compagnia
“Oh, che tenero, ha tenuto l’ultimo punto per dirci che l’importante è stare tutti insieme!”. No, sbagliato, all’ultimo punto vi invito a badare a chi avete a cena. Chiedete prima i gusti alimentari, cosa piace e cosa no, eventuali allergie, eventuali diete vegetariane e vegane (ricordo a tutti che siamo a una grigliata e non a un battesimo con menù ad hoc). È sempre bello stare in compagnia delle persone che amiamo, ma lo è ancora di più se, alla fine della grigliata, siamo tutti soddisfatti di cosa si è mangiato e non è avanzato nulla nei piatti. Alzarsi da una grigliata senza essere sazi costituisce reato penale, è bene ricordarlo.
In definitiva non esiste un vero vademecum per organizzare una grigliata. L’unico modo veramente utile è dare la giusta dignità a una tradizione che ha sempre avuto molto di improvvisato (e forse è questo il bello), magari con una nota di stile. Poi è chiaro, con uno chef come Cione non ci si sbaglia mai. Ma in sua assenza, è comunque bene seguire questi piccoli consigli.