Sono passati diversi mesi da quando noi di Tela Blu ti abbiamo presentato la nostra prima collezione, quella invernale. Era settembre, ci preparavamo al freddo dell’inverno e avevamo pensato tutta una serie di prodotti basici, tradizionali ma dal design attuale. Penso sia stata una bella sfida quella di partire da zero e cercare di creare una comunità di persone attorno alla nostra filosofia aziendale che volessero seguirci, comprarci e indossarci ogni giorno. Oggi possiamo dire di esserci riusciti, ma questo non è che l’inizio di un cammino che – ne sono certo – ci porterà lontano e ci darà tante altre soddisfazioni. Adesso tocca iniziare una nuova sfida, ovvero quella della stagione estiva, che non sarà meno impegnativa di quella passata e che vede l’arrivo di diversi nuovi capi nella nostra collezione, tra cui il nuovo Girocollo in cotone di Tela Blu.

Un paio di settimane fa ero in ufficio a sbrigare le solite questioni, quando Edoardo mi ha chiamato nel suo studio. Non era il solito meeting, mi voleva dire qualcosa di importante che già era nell’aria da qualche giorno. “Abbiamo ultimato i lavori per la nuova collezione, puoi finalmente occuparti di raccontare le nostre nuove creazioni”, mi ha detto appena sono entrato. Wow! Forse sembra esagerato, ma per noi che viviamo di questo lavoro si tratta sempre di un momento emozionante, quello dell’arrivo in sede dei nuovi capi. Nonostante sapessi molte cose al riguardo – in un open space come il nostro è praticamente impossibile non sapere tutto di tutti, compresi i progetti che non riguardano propriamente la tua attività – mi mancavano parecchi dettagli tecnici che ero curioso di scoprire. Volevo sapere di più, vederli e, finalmente, provarli. “Tranquillo, a breve faremo un meeting per parlare di tutto. Abbiamo già alcuni prototipi in casa, e presto arriverà il resto dei capi. Per adesso puoi vedere il nuovo Girocollo in cotone con Cristina, se ti va”.

Certo che mi va.

Cristina, assieme a Monica, è una delle nostre stiliste e si è occupata da vicino di buona parte della realizzazione del nuovo Girocollo in cotone. L’ho raggiunta alla sua postazione mentre era intenta a controllare uno dei nuovi arrivi. “Oh Remo! Ti ha mandato Edo? Vieni, ti faccio vedere subito tutto, così lo guardo bene anch’io. È appena arrivato!” mi fa appena mi vede.

Cristina ha steso il maglioncino grigio sul piano di lavoro davanti a me e ha iniziato la sua spiegazione: “Prima di tutto sappi che il Girocollo in cotone ha molto in comune dal punto di vista del design con quello sviluppato per la stagione invernale. Mantiene la stessa vestibilità, ovviamente, perché è uno dei nostri marchi di fabbrica. L’abbiamo sviluppato apposta perché fosse prima di tutto comodo. La nostra vestibilità la conosco bene e so quanto i ragazzi ci tengono perché i nostri prodotti siano sempre sinonimo di comodità per chi li indossa. In più, proprio in quel momento indossavo uno dei nostri girocolli in lana merinos, quindi ne avevo la prova in tempo reale, a scanso di dubbi. “Certo, cambiando il materiale cambiano anche tanti altri dettagli. Abbiamo selezionato una  filatura del cotone pettinato, ovvero una lavorazione del cotone che lo rende ancora più liscio, resistente, morbido e, come vedi, più luminoso rispetto a quello tradizionale”.

“Guarda i polsini: abbiamo usato un punto elastico per rendere questi dettagli meno rigidi e fare in modo che si adattino al corpo e ai suoi movimenti. In più, per il collo abbiamo optato per le costine tubolari, come puoi vedere”. Mi ha detto, indicandomi il collo da cui risaltava la nostra classica etichetta blu. Ma cosa sono le costine tubolari? “Servono a rendere il collo sostenuto ma non rigido, perché lo tariamo accuratamente. Un’altra caratteristica è che non si “sfibra” con l’utilizzo, a differenza di altre lavorazioni più semplici. Il collo è applicato con un “rimaglio”, una cucitura fatta con lo stesso filo con cui è confezionato il capo ed è un punto elastico, ovvero che non blocca l’elasticità dello scollo”.

Nonostante tutto il tempo che passo in Tela Blu, non ne saprò mai abbastanza per riconoscere a colpo d’occhio tutti i dettagli che invece Cristina riesce sempre a trovare a menadito, e non solo sui nostri capi. Lei è un’appassionata, le piace il suo lavoro e si vede. “Comunque se può servirti saperlo, la nostra vestibilità è semi-slim, larga il giusto per poterla accompagnare a una t-shirt o a una camicia senza sentirsi stretti o impacciati nei movimenti”.

Guardo meglio il Girocollo in cotone grigio che ho davanti. Il design è molto simile a quello della versione invernale, ma noto effettivamente una differenza sostanziale. “Te l’ho detto che il materiale cambia tutto!” mi dice Cristina notando la mia attenzione alla fattura del capo. “Come sai, per noi la materia prima è fondamentale, per questo abbiamo scelto un filato di cotone americano a fibra lunga 100% pettinato di Filartex, una società di Firenze a cui ci affidiamo per i nostri capi”.

Non la conoscevo, ma devo dire che a livello di comunicazione (che poi è il mio settore) ci sanno fare. Questo è un video che fa vedere il loro lavoro, così vi fate un’idea anche voi.

Il cotone viene coltivato nelle piantagioni americane – gli USA infatti sono il primo esportatore di cotone al mondo – dove dagli anni ‘80 in avanti sono state adottate nuove tecnologie per rendere efficiente la coltivazione, riducendone gli sprechi e migliorandone la qualità. Cristina mi spiegava che anche dal punto di vista ambientale sono stati fatti degli enormi passi avanti, grazie alle tecnologie che massimizzano l’utilizzo delle acque piovane.

Ho chiesto a Cristina a chi ci fossimo affidati per il confezionamento dei nostri maglioncini estivi, e lei mi ha detto che è sempre il maglificio di Livio e della sua famiglia, la FTM Maglierie di Prato da cui siamo stati l’estate scorsa. “Conosciamo bene il cotone e sappiamo che spesso tende a perdere le sue forme per via della sua bassa elasticità. Sappiamo anche che, se posto sotto stress, alla lunga perde di robustezza e tende a rovinarsi. Per questo ci siamo affidati alle tecniche specializzate del nostro maglificio di fiducia, così da creare un maglione che potesse durare più a lungo di una singola stagione. Anche questo è un nostro marchio di fabbrica”. Lo so bene, quello della durevolezza dei nostri prodotti è un mantra che echeggia negli spazi di Tela Blu da sempre, una vera fissazione che ho finito per sposare anch’io. “Perché non la provi invece di guardarla? Dovrebbe andarti bene come misura”.

Ho tolto il maglioncino di lana e ho indossato il Girocollo in cotone. Sì, la misura era quella giusta per me, ma nonostante avessero lo stesso taglio, mi sembrava di indossare due capi completamente diversi. Lo sentivo più leggero, ovviamente, e particolarmente morbido e soffice. Soltanto la vestibilità era la stessa dell’altro maglioncino: mi cadeva perfettamente addosso.

Notando la mia soddisfazione, Cristina mi ha detto che il motivo per cui lo sentivo così era dovuto sempre al cotone pettinato di cui mi aveva parlato. “Vedi Remo, devi sapere che i fili si distinguono in due grosse categorie: pettinati e cardati. Il cotone pettinato ha un aspetto più compatto e rasato (ovvero meno peloso), di qualità resistente e più leggero rispetto alle fibre cardate. Il processo di pettinatura elimina circa il 30% della materia prima utilizzata, ovvero le fibre più corte e le impurità. Ciò significa che nel filato rimangono solo le fibre più lunghe e questo limita l’effetto “peeling”. Ogni singolo dettaglio fa la differenza, come sempre.

“E poi – ha continuato Cristina – questa è quella che si dice una “maglia calata”. Significa che alcuni punti di maglia vengono assorbiti per ottenere delle curvature nel tessuto. Sai, la maglieria è anche matematica e noi letteralmente calcoliamo dove vanno assorbiti i punti per ottenere delle curve eleganti e armoniche. Così, una volta che lo indossi, il Girocollo in cotone si muove sul tuo corpo in modo naturale. Non avrà rigonfiature e parti dure dovute alle cuciture interne. Ricorda: la maglia calata industriale è la cosa più vicina alla maglia artigianale e indica sempre una maglieria pregiata, sappilo per la prossima volta che compri una maglia di cotone ma anche di lana”.

Questo è un capo estivo, senza dubbio, ma mi sembra che possa tenere comunque un po’ di calore, che non sia la solita maglia leggera che diventa inutile quando cala il sole, pure d’estate. “Sì, dici bene. L’abbiamo pensata apposta perché fosse leggera e quindi fosse in grado di traspirare, ma non è una magliettina di quelle usa-e-getta. Anzi, la puoi usare tranquillamente in primavera al posto della giacca, magari sopra un Chino o a un paio di jeans, o nelle sere d’estate, legato alle spalle o in vita. Puoi indossarla persino in autunno, sotto a un capospalla o a una giacca. Insomma, è un capo molto versatile”.

Mi piace sempre vedere l’orgoglio di chi le cose le pensa, le cura e le realizza. Cristina è così, quella che mi sta facendo vedere è una delle sue creazioni, e la sente un po’ come se fosse sua. “Abbiamo fatto molta attenzione anche ai colori – mi ha detto con un sorrisone dei suoi – abbiamo pensato il Girocollo in cotone in tre diverse varianti: Grigio chiaro, Blue Jeans e Caramello, ovvero una specie di cammello rivisitato. Tutti e tre i colori li abbiamo voluti melange, come per alcuni capi della stagione invernale”. Da quello che so, il blu e il grigio sono i colori basici per eccellenza, mentre il cammello è un colore fresco ed estremamente versatile, abbinabile veramente con tutto.  Sarà facile sceglierlo in estate, visto che “illumina l’outfit di chi lo indossa”, come dice Cristina.

Mentre stavamo parlando io continuavo ad accarezzare le maniche del Girocollo in cotone che avevo indosso. “Sai perché ti piace così tanto? Perché questa maglia ha finezza #12! La finezza indica quanto è fine il filo adoperato nella maglia e la numerazione è inversamente proporzionale alla larghezza del filo: più il numero è basso, più la maglia è grande e viceversa. Personalmente non avevo mai lavorato a maglie più fini della #16, che fra l’altro è prevista per i prodotti femminili, in genere, che sono più ricercati sotto questo punto di vista”. Quindi è a tutti gli effetti una maglia pregiata? “Sì, la finezza indica pregio, ma nel caso di questa maglia è anche sintomo di freschezza, ottenuta dalla composizione della fibra e valorizzata nella sua finezza e dal giusto grado di compattezza della lavorazione della maglia”.

Ho ringraziato Cristina e le ho detto di tenermene da parte un paio prima dell’apertura delle vendite, per non fare lo stesso errore che ho fatto con le nostre camicie, che sono finite prima che mi decidessi a prendermele, e non sono riuscito a farmi il mio “set Tela Blu” personale. “Per queste cose devi chiedere a Edoardo, però non ti preoccupare: te ne terrò un paio del colore che vuoi”.

Ottimo, le ho detto, dopodiché ho salutato e ho fatto per tornare nel mio ufficio. Ho fatto quattro passi verso la scala quando ho sentito Cristina richiamarmi.

“Remo!”

Dimmi! Che c’è ancora?

“Ehm… Dovresti ridarmi la maglia”.

Ops.

Il Narratore